Lavoro nero
Lavoro nero: significato e sanzioni 2021
Cos’è il lavoro nero?
Con il termine lavoro nero, lavoro irregolare o lavoro sommerso si intende un rapporto di lavoro nel quale un datore di lavoro (persona fisica o giuridica), si avvale di prestazioni lavorative di un lavoratore senza riconoscere alcuna copertura previdenziale, di garanzia, e di tutela previste dalla legge, e senza pagare le imposte previste dalla legge. In quanto manca il contratto di lavoro.
L’assunzione
Ogni datore di lavoro è tenuto infatti, ad inoltrare una specifica comunicazione telematica Unilav entro le ore 24 del giorno che precede quello di inizio del rapporto di lavoro. L’adempimento è indispensabile per ufficializzare l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato.
La mancata assunzione: il lavoro irregolare
Quando si parla di “lavoro irregolare” si fa riferimento a tutti i rapporti lavorativi che si svolgono in modo non conforme alle previsioni di legge, rientrandovi tanto quelli privi di qualsiasi contratto, che quelli che si svolgono sulla base di un contratto il cui contenuto non corrisponde alle effettive modalità di svolgimento della prestazione lavorativa (per esempio chi lavora a tempo pieno, ma ha solo un contratto part-time, così da ridurre il carico fiscale, contributivo e previdenziale.)
Lavoro irregolare: come ottenere un contratto?
Il lavoratore può rivolgersi all’Ispettorato del lavoro competente per territorio o alla Guardia di finanza, i quali procederanno alle opportune verifiche ispettive. Qualora dai controlli emerga che l’azienda ha occupato dei lavoratori in nero, la legge prevede l’applicazione di rilevanti sanzioni per l’azienda, ma non solo. E’ anche possibile rivolgersi ad un avvocato, che potrà agire per il riconoscimento del rapporto di lavoro e chiedere le differenze contributive e retributive che non sono state versate.
Lavoro nero: come si può comportare il lavoratore irregolare?
1) Denuncia lavoro nero all’Ispettorato territoriale del lavoro
Il lavoratore può rivolgersi alla sede dell’Ispettorato territoriale del lavoro competente per il luogo in cui questi è irregolarmente occupato, richiedendo una verifica ispettiva nei confronti dell’azienda. L’interessato può presentarsi di persona o in alternativa inviare una PEC o una raccomandata con ricevuta di ritorno. Non sono ammesse denunce anonime, benché resti comunque assicurato l’anonimato nel verbale di primo accesso ispettivo e nei documenti successivamente prodotti dall’Ispettorato, di qualsiasi riferimento al soggetto che ha inoltrato la denuncia. Questo per evitare eventuali ritorsioni dell’azienda.
2) Denuncia lavoro nero alla Guardia di finanza
In alternativa, il lavoratore in nero può rivolgersi alla Guardia di Finanza, autonomamente o con l’assistenza di un avvocato.
3) Causa di lavoro
Il lavoratore può anche rivolgersi ad un avvocato, che a seguito del tentativo di conciliazione potrà intentare una causa dinanzi al Giudice del lavoro.
Lavoro nero, sanzioni
Dal punto di vista amministrativo la principale conseguenza per l’azienda che ha lavoratori irregolari è l’applicazione delle sanzioni per lavoro nero. Altre conseguenze sono poi previste sul piano civile (il lavoratore infatti potrebbe intentare causa al datore per ottenere differenze retributive, straordinari non pagati o TFR).
Le sanzioni hanno carattere economico e possono arrivare fino a € 43.000,00. Ma vi sono anche sanzioni interdittive, con le quali è possibile sospendere l’attività dell’azienda, qualora il 10% dei lavoratori siano irregolari.
Infine in caso di lavoro nero troveranno applicazione anche le sanzioni riguardo alla materia della salute e sicurezza sul lavoro D.lgs. 81/08.
Altre sanzioni che possono interessare l’azienda sono:
- – INAIL per omesso versamento dei premi assicurativi;
- – INPS per omesso versamento dei contributi;
- – Sanzioni per la corresponsione della retribuzione in contanti.
Lavoratore in nero: cosa rischia il dipendente
Nella generalità dei casi la persona che lavora in nero esce più tutelata da questa situazione, in quanto vittima del datore di lavoro.
Tuttavia, se il lavoratore è d’accordo con l’azienda perché essere impiegato in nero gli porta dei benefici, ci possono essere conseguenze serie anche per lui. Per esempio, si pensi al percettore di una prestazione a sostegno del reddito, come ad esempio il disoccupato che prende la NASpI oppure il Reddito di Cittadinanza. Questo potrebbe continuare a percepire la disoccupazione e in più guadagnare uno stipendio da lavoro. In questi casi, non solo si dovrà restituire quanto indebitamente percepito, ma è anche possibile che la fattispecie integri un reato. Se vuoi saperne di più, puoi leggere questo articolo:
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