Bambini: attenzione alle foto delle vacanze!

Bambini: attenzione alle foto delle vacanze!

31 Lug 2021
di Arianna Lerose

Finalmente le agognate vacanze, ma attenzione perché i guai possono venire con noi, soprattutto se non stiamo attenti a cosa pubblichiamo

In spiaggia le altre mamme scattano foto ai bambini che giocano e la pubblicano sui social: si può chiedere di rimuovere la foto?

Oggi non più solo i giovani, ma anche la maggior parte degli adulti utilizzano social per postare “momenti di vita quotidiana” e quindi anche foto dei propri figli o nipoti minorenni.

Per la pubblicazione delle foto dei minori è però necessario il consenso sia della madre che del padre del bambino, anche se i due genitori siano divorziati o separati e il minorenne è affidato ad uno solo dei due genitori.

Un problema ulteriore si pone quando i minori non sono figli nostri: se i genitori non esprimono un dissenso formale è consentito scattare una foto a un minorenne durante un evento mondano o ad una festa di compleanno, ma a condizione che tale scatto non venga poi pubblicato sul web.

Il problema è che nel caso di pubblicazione di foto altrui (minorenni e non) vi è la violazione di un diritto dell’immagine del soggetto presente nella fotografia.

Il diritto d’immagine

Prima del “boom” di Internet, l’articolo 96 della L. 633/1941 sul diritto d’autore prevedeva che: “Il ritratto di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa”.

Le disposizioni della Legge sul diritto d’autore integrano la disciplina del Codice civile, agli articoli 10 e 2043 per cui: “Qualora l’immagine di una persona o dei genitori, del coniuge o dei figli sia stata esposta o pubblicata fuori dei casi in cui l’esposizione o la pubblicazione è dalla legge consentita, ovvero con pregiudizio al decoro o alla reputazione della persona stessa o dei detti congiunti, l’autorità giudiziaria, su richiesta dell’interessato, può disporre che cessi l’abuso, salvo il risarcimento dei danni”.

In altre parole la legge consente che l’Autorità Giudiziaria disponga che l’abuso cessi e che venga risarcito il danno.

Il diritto all’immagine è un diritto inalienabile e fondamentale, perciò per i minorenni la necessità di una tutela è maggiore poiché l’eventuale lesione di tale diritto potrebbe portare ad uno sviluppo della propria identità e personalità.

Le novità introdotte dal GDPR

Il GDPR mostra una grande attenzione al tema della pubblicazione delle foto di minorenni sul Web, in quanto, l’art. 38 prevede che: “I minori meritano una specifica protezione relativamente ai loro dati personali, in quanto possono essere meno consapevoli dei rischi, delle conseguenze e delle misure di salvaguardia interessate nonché dei loro diritti in relazione al trattamento dei dati personali”.

Definisce quindi una sorta di “età del consenso digitale”, fissando la soglia di età sotto la quale sia necessario il consenso del genitore. Il GDPR fissa tale soglia a 16 anni ma i vari Paesi potranno diminuirla fino ai 13.

In Italia per esempio, il decreto legislativo 101/2018 ha abbassato a 14 anni il limite previsto dal Regolamento.

I tribunali sulla pubblicazione delle foto dei minori sui social

Perciò in Italia, la pubblicazione di una foto di un minorenne di anni 14 è sempre vietata se entrambi i genitori non abbiano prestato il consenso.

Questo principio è stato affermato anche da varie pronunce giurisprudenziali sul punto.

Il Tribunale di Mantova nel 2017 disponeva l’inibitoria del comportamento della madre e ordinava la rimozione delle foto pubblicate sui social del figlio, nonostante il padre avesse manifestato la sua contrarietà. E ancora, il Tribunale di Ravenna nel 2019 affermava la necessità del duplice consenso di entrambe i genitori di un figlio infra-quattordicenne in regime di affidamento condiviso.

Al divieto di pubblicazione violato consegue sempre un risarcimento?

Il risarcimento non è sempre automatico.

Il Tribunale di Ravenna del 2019 nella sentenza sopra citata stabilisce che ai fini del risarcimento è necessario che venga provato un danno specifico ed il genitore che abbia assistito all’evento non impedendo lo scatto della fotografia non potrà poi chiederne l’eventuale indennizzo.

Il Giudice, per determinare la somma dovuta, dovrà considerare il vantaggio economico presumibilmente conseguito dall’autore dell’illecita pubblicazione, alle finalità perseguite e ad ogni altra circostanza congruente con lo scopo della liquidazione.

Profili penali e socio-criminali

Di rilevante importanza è senza dubbio il problema della pedopornografia online.

Infatti, nonostante la pubblicazione delle foto del minore sia fatta senza cattive intenzioni, non è detto che le immagini non possano finire in circuiti pericolosi

Secondo un report annuale del 2019 della Internet Watch Foundation, su un totale di 260.426 segnalazioni ricevute e analizzate, 132.730 contenevano materiale pedopornografico, il 25% in più rispetto all’anno precedente, di cui il 34% raffigurante bambini tra i 7-10 anni e il 48% tra gli 11-13. Inoltre, il 20% delle immagini riproduceva stupri e torture sessuali riguardanti bambini di età inferiori a 10 anni e neonati.

Il caso Telegram

Caso emblematico fu senza dubbio il “Caso Telegram e WhatsApp” in cui in una maxioperazione ci furono perquisizioni e arresti in 18 Regioni e circa 2.442 siti internet vennero oscurati. Vennero individuati infatti 140 gruppi in tutto il mondo che si scambiavano materiale pedopornografico ritraenti vere e proprie violenze sui minori, 432 furono gli indagati di cui 81 italiani.

Dopo una lunga attività di indagine si riuscì ad individuare i soggetti che si nascondevano dietro ai nickname utilizzati portandoli dunque fuori dall’anonimato della rete.

Sicurezza prima di tutto

In conclusione, la tutela della privacy è strumentale alla protezione di alcuni diritti fondamentali della persona, e nel caso di un minorenne una parola deve essere al centro di tutto: la sicurezza. Nel momento in cui si pubblica la foto di un minorenne lo si sta esponendo a qualsiasi persona che utilizza quel social. Le informazioni, le foto e le notizie una volta messe su internet tendono a rimanere per lungo periodo e anche se la cancellazione dei dati è garantita dal GDPR, il quadro nell’insieme risulta difficoltoso.