Cambiare idea dopo un acquisto online: si può?
24 Mag 2021
Cambiare idea dopo un acquisto online e annullare la transazione si può, ma solo se ricorrono determinati presupposti.
Oggi parleremo di come rileva la qualifica di “consumatore” nell’ambito del recesso dagli acquisti online.
Gli acquisti online dei consumatori
Il Codice del Consumo ha introdotto nel nostro ordinamento una normativa estremamente favorevole ai consumatori, prevedendo per detta categoria una serie di diritti variamente esercitabili in una pluralità di ambiti.
Tra questi, un forte elemento di tutela per il consumatore è previsto con riferimento agli acquisti online, oramai sempre più presenti nella nostra quotidianità.
14 giorni per il recesso
In tal senso, l’art. 52 del Codice del Consumo prevede in favore del consumatore un periodo di 14 giorni – da calcolarsi dal momento della conclusione dell’acquisto online – entro il quale poter liberamente recedere dal contratto, senza dover fornire alcuna giustificazione e senza dover sostenere alcun costo ulteriore per l’avvenuto ripensamento.
Recesso sì, ma non per tutti gli acquisti
Detto principio subisce una limitazione in specifiche ipotesi espressamente previste nel testo di legge. A titolo di esempio, non è possibile recedere liberamente nel caso in cui si siano acquistati beni su misura o personalizzati, beni oggetto di veloce deterioramento o soggetti a scadenza in tempo breve, o ad esempio in caso di acquisto di giornali e riviste.
Con l’introduzione di questo principio il legislatore ha inteso tutelare il consumatore che abbia effettuato degli acquisti senza poter personalmente valutare il prodotto prima della conclusione del contratto. Si tratta di un’ipotesi che si verifica non solo in caso di acquisti online, ma anche per esempio nel caso di acquisti effettuati telefonicamente o al di fuori di un esercizio commerciale.
Diversa disciplina per gli acquisti nei negozi
Un principio di tal tipo non è infatti previsto per gli acquisti effettuati fisicamente dal consumatore presso gli esercizi commerciali: in tali ipotesi infatti il consumatore gode esclusivamente dei diritti connessi alla c.d. garanzia legale, che consente – solamente in caso di presenza di vizi o difformità – di procedere al ripristino del bene mediante riparazione, sostituzione, eventuale riduzione del prezzo, fino alla risoluzione del contratto contro la restituzione del prezzo pagato.