CERTIFICATO DI MORTE E ATTO DI MORTE
15 Ott 2020
1. Che cos’è il certificato di morte?
Il certificato di morte è un documento che regola i rapporti tra privati e Pubbliche Amministrazioni, come per il disdire le utenze domestiche, bloccare il pagamento della pensione, chiedere giorni di permesso di lavoro e per la successione ereditaria. Tale documento – rilasciato dal Ufficio di Stato Civile del Comune di residenza del defunto o dal Comune in cui è avvenuto il decesso – rileva 1) generalità del defunto, 2) data, luogo del decesso, 3) numero di protocollo associato alla registrazione dell’atto di morte.
2. L’Atto di morte è differente dal certificato di morte?
Sì, Atto di morte e certificato di morte differiscono in quanto l’atto di morte viene redatto sul luogo del decesso da un Ufficiale di Stato Civile, che certifica la dichiarazione di morte avvenuta da parte di un soggetto. La richiesta dell’Atto di morte avviene da parte di un familiare o per conto dell’agenzia di pompe funebri, in caso di morte in domicilio privato, differentemente – in caso di decesso in struttura sanitaria – sarà compito del medico o del direttore sporgere richiesta. È dunque possibile richiedere il certificato di morte unicamente una volta avvenuto l’atto di morte, dove il primo dipende dal secondo e viene ricavato da quest’ultimo.
Leggi anche: Eredità, cosa sapere riguardo le successioni ereditarie
3. A cosa serve il certificato di morte?
Nella maggior parte dei casi il certificato di morte viene richiesto per aprire la successione ereditaria. Gli eredi – entro 12 mesi dal decesso – devono presentare dichiarazione di successione all’Agenzia delle Entrate e, tra i documenti richiesti, vi è il suddetto certificato di morte.
4. Come si richiede?
Il certificato di morte, soggetto al principio di competenza territoriale, deve essere richiesto al comune in cui è avvenuto il decesso, o – nel caso in cui sia stato trascritto nei registri di stato civili – al comune di residenza del defunto.
Al richiedente verrà consegnato un apposito modulo che – una volta compilato – deve essere recapitato all’Ufficio di Stato Civile, all’Ufficio Anagrafe o all’Ufficio Relazioni con il pubblico.
Solitamente il certificato di morte viene rilasciato seduta stante in modo totalmente gratuito ed ha durata illimitata.
5. L’Autocertificazione di morte sostituisce il certificato di morte?
In taluni casi sì, ciò garantisce un notevole risparmio di tempo. L’autocertificazione di morte è valida per tutte le comunicazioni che hanno come destinatari gli uffici della Pubblica Amministrazione o i gestori di pubblici servizi. Differente la situazione per i soggetti privati che hanno il diritto di richiedere il certificato di morte. Il modello di autocertificazione è scaricabile da siti di Ufficiali della Pubblica Amministrazione e dai gestori di servizi pubblici.
> Come si scrive il testamento? Vai alla sezione dedicata!
6. Come scrivere l’autocertificazione di morte di proprio pugno
Nel caso in cui tale dichiarazione non corrisponda alla realtà sono previste gravi conseguenze penali dal nostro ordinamento giuridico.
Consapevoli di ciò, i dati da inserire sono i seguenti:
1) generalità del dichiarante: nome, cognome, luogo e data di nascita;
2) Riportare il tale testo: “consapevole delle sanzioni penali di cui agli articoli 75 e 76 del D.P.R. n. 445 del 2000, previste in caso di dichiarazioni mendaci o non veritiere” ;
3) grado di parentela che intercorre tra defunto e dichiarante;
4) generalità del defunto: nome, cognome, luogo e data di nascita;
5) Giorno e luogo in cui è avvenuto il decesso.
6) Allegare copia del documento di riconoscimento del dichiarante.