Dichiarazione di Successione
15 Ago 2020
1. Dichiarazione di Successione perché e quando farla
2. Dichiarazione di successione telematica
3. Dichiarazione di successione e tasse
4. Cosa succede se qualcuno si dichiara unico erede nella dichiarazione di successione?
5. Quante tasse devo pagare per la dichiarazione di successione?
6. La Dichiarazione di successione parziale
7. Chi può fare la dichiarazione di successione
8. Perché chiedere aiuto a un avvocato in fase di successione
1. Dichiarazione di Successione perché e quando farla
La dichiarazione di successione deve essere presentata – qualora vi siano dei beni immobili che cadono in successione – entro un anno dall’apertura della successione, ovvero dalla morte del de cuius. La natura fiscale della dichiarazione fa si che sia orientata essenzialmente al pagamento, presso l’Agenzia delle Entrate, di tutte le imposte per la successione. Soltanto all’esito della dichiarazione, ossia una volta che sia stata presentata correttamente all’Agenzia delle Entrate, si potrà avere accesso a beni che sono detenuti presso terzi, ad esempio nel caso di conti correnti e titoli appartenuti al de cuius presso banche e assicurazioni. Così come soltanto all’esito della dichiarazione di successione si possono ottenere le volture catastali per quanto riguarda i beni immobili. Attraverso la voltura l’intestazione passa dal de cuius agli eredi, quindi formalmente l’immobile non sarà più intestato al defunto ma agli eredi. Ne segue che l’erede della casa del defunto, prima di poterla vendere, deve fare la dichiarazione di successione, altrimenti, chiunque dovesse fare una visura su quell’immobile, vedrebbe che non è intestato all’erede che glielo vuole vendere.
L’atto di compra-vendita dell’immobile ereditato può essere contestuale alla dichiarazione di successione
L’atto di compra-vendita dell’immobile ereditato può essere contestuale alla dichiarazione di successione, ovvero si possono compiere queste due azioni nello stesso momento di fronte al notaio. Va comunque tenuto in considerazione che a livello pratico fare contestualmente la dichiarazione di successione e la compra-vendita può creare problemi durante la fase di trattativa di compra-vendita, laddove il compratore non potrebbe avere certezza fino all’ultimo del fatto che il bene sia di proprietà di chi glielo vuole vendere.
2. Dichiarazione di successione telematica
Le modalità di esecuzione della dichiarazione di successione dal 2019 sono cambiate in quanto attualmente è possibile presentarla all’Agenzia delle Entrate unicamente in via telematica.
L’erede può quindi rivolgersi a un CAF, un Patronato o al commercialista per compilare il modello fornito telematicamente dall’Agenzia delle Entrate. Dentro al seguente modello, oltre ad altre informazioni, devono essere anche indicati: 1) gli eredi e 2) l’albero genealogico che lega gli eredi al defunto, in modo da comprendere il grado di parentela (se sono figli, coniugi, cugini, etc. ), 3) i beni immobili e mobili.
3. Dichiarazione di Successione e Tasse
Contestualmente alla dichiarazione viene anche calcolato, in via preventiva, l’importo delle tasse da pagare. Inoltre, a lato della dichiarazione, deve essere indicato un iban di riferimento che verrà utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per prelevare, direttamente da quel controcorrente, l’importo delle tasse per la dichiarazione di successione. La dichiarazione infatti viene restituita dall’agenzia con un codice di conferma, solo una volta prelevato il denaro. Il codice che viene rilasciato permette a chiunque ne sia in possesso, una volta inserito nel sito dell’Agenzia delle Entrate, di verificare che quella sia una dichiarazione di successione effettivamente presentata e vederne gli estremi. In questo modo sostanzialmente la dichiarazione di successione viene resa pubblica, perché chiunque in possesso del codice può verificare in qualsiasi momento che sia stata pagata e rilasciata. Questo codice permette alle banche di sbloccare i conti correnti del defunto con la garanzia che sia andato tutto a buon fine.
4. Cosa succede se qualcuno si dichiara unico erede nella dichiarazione di successione?
Come detto qui sopra, la dichiarazione di successione ha valore prettamente fiscale, il che significa che se qualcuno sbaglia, come nel caso in cui le intestazioni siano errate o se qualcuno dichiara di essere l’unico erede e invece ce ne sono due o tre, questo non implica che l’eredità verrà erroneamente data a un erede anziché 3, in quanto sono presenti una serie di tutele in ambito successorio. Ne segue che se uno si dichiara unico erede, la conseguenza più evidente è che sarà l’unico a pagare le tasse.
5. Quante tasse devo pagare per la dichiarazione di successione?
La parte rilevante nella dichiarazione di successione di tasse da pagare è quella relativa alle volture catastali, ippocatastali e alle imposte di registro sui beni immobili. Mentre invece tutti quelle che sono le imposte di successione al di sotto della franchigia del milione di euro non sono da pagare, quindi la successione è completamente esente da imposte fino al milione, però si pagano appunto le ippocatastali e le imposte di registro che sono per la voltura degli immobili. Quindi se si eredita un bene immobile che vale un milione di euro, si dovranno pagare indicativamente circa 20 mila euro di imposte di registro. Se invece si ereditano 999 mila euro in denaro non si dovrà pagare nulla di tasse di successione.
6. La Dichiarazione di successione parziale
La dichiarazione di successione può essere di 4 modalità: prima dichiarazione, sostitutiva, integrativa o modificativa. Ciò significa che è possibile presentarla anche solo parzialmente, come nel caso ad esempio in cui non si sia a conoscenza di tutti i beni presenti in successione, oppure non si voglia pagare in questo momento tutte le tasse. Di fatto la dichiarazione di successione parziale ha l’utilità di permettere l’utilizzo immediato di quei beni inseriti nella dichiarazione. Ad esempio può essere utile fare una dichiarazione parziale soltanto sui conti correnti, in attesa poi di farla sui beni immobili, in questo modo è possibile scongelare i conti correnti che la banca ha bloccato.
7. Chi può fare la dichiarazione di successione
La dichiarazione di successione può essere presentata da un unico erede, quindi non è necessario che tutti i co-eredi siano d’accordo, basta che sia uno a svolgerla. D’altro canto la collaborazione dei co-eredi è funzionale inquanto permette di reperire più agilmente tutta la documentazione necessaria e inoltre, ancora più rilevante, non si avranno contestazioni successivamente. Infine se vi è collaborazione, essendo che dovrà essere indicato un unico iban per il pagamento delle tasse, gli eredi potranno fin da subito fare un conguaglio degli importi da pagare.
8. Perché chiedere aiuto a un avvocato in fase di successione
In fase di successione vi sono dei profili di fiscalità da studiare per cui può essere conveniente fare un’operazione piuttosto che un’altra, ma soprattutto sono presenti questioni di entrata in possesso dei beni e di gestione degli stessi, oltre ai contratti da risolvere o su cui proseguire, per cui avere al proprio fianco un avvocato si rivela una mossa molto utile. Senza contare le questioni giuridiche che queste situazioni immancabilmente generano. Rivolgersi a uno studio legale conviene non solo in quanto le formalità sono molto complesse e la documentazione da allegare è sempre dettagliata, ma soprattutto perché in questo modo non ci saranno conseguenze derivanti da errori, dove gli errori fatti in sede di dichiarazione di successione, oltre che a portare sanzioni con l’Agenzia delle Entrate, possono anche comportare strascichi giudiziali nel momento in cui uno degli eredi dovesse impugna per qualsivoglia ragione.