Esami del sangue e delle urine per la guida in stato d’ebbrezza e sotto sostanze

Esami del sangue e delle urine per la guida in stato d’ebbrezza e sotto sostanze

07 Mag 2020

Quali sono gli esami da fare per l’accertamento dello stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti?

Gli esami ematochimici e delle urine servono a rilevare rispettivamente la presenza di sostanze stupefacenti o psicotrope o alcoliche presenti nel sangue o nelle urine.

Quando sono effettuati gli esami del sangue e delle urine per l’accertamento dello stato di alterazione psicofisica?

Gli esami possono essere effettuati

  • A seguito di un sinistro stradale che abbia portato le lesioni o la morte di una persona, al fine di verificare lo stato di alterazione del conducente;
  • A seguito di accertamento svolto dalle FFOO sull’idoneità alla guida di un soggetto che circola quale conducente;
  • A seguito di sospensione o revoca della patente per guida in stato d’ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti per verificare l’idoneità alla guida ed ottenere il certificato abilitativo della Commissione Medica Locale.

  

Cosa rilevano gli esami delle urine e del sangue?

Gli accertamenti sul sangue e sulle urine analizzano i liquidi biologici per rilevare la presenza di:

  • Alcol
  • Anfetamine
  • Barbiturici
  • Benzodiazepine
  • Cocaina
  • Marijuana
  • Oppiacei naturali e semisintetici
  • Fenciclidina (PCP)

Come si interpretano e quali sono i principali errori?

Per interpretare i risultati delle analisi ematochimiche, o delle urine, è necessario chiedere il parere di un esperto tossicologo o di un medico.

Infatti, il risultato che emerge dalle mere analisi, anche se positivo sulla carta, può non essere indicativo di uno stato di alterazione.

 

  • 2. Gli esami effettuano la valutazione di diverse sostanze presenti nel sangue e nelle urine, tuttavia la loro positività non automaticamente corrisponde ad uno stato di alterazione, in quanto non tutte le molecole sono responsabili dell’insorgenza di effetti di alterazione clinicamente apprezzabili. Talune molecole che si rinvengono nel sangue, per esempio, a seguito dell’assunzione di cannabinoidi (come marijuana e hashish) evidenziano una precedente assunzione di sostanza stupefacente ma non sono rilevanti sul piano clinico (cioè, non producono uno stato di alterazione). Altri composti invece possono essere dei metaboliti prodotti dal corpo umano apposta per “allontanare” gli effetti del composto psicotropo.

 

  • 3. Gli esami tossicologici non sono sempre accurati, può succedere ad esempio che in alcuni casi gli esami non rilevino una sostanza che la persona assume (risultato falso-negativo); ciò può accadere quando un esame non è mirato o possiede una sensibilità limitata nei confronti di una determinata sostanza, quando le urine sono molto diluite e pertanto la quantità di sostanza in esse contenuta è inferiore al limite di rilevamento dell’esame, oppure se il soggetto aggiunge una sostanza alle urine per contaminare il campione o fornisce un campione di qualcun’altro.
    Al contrario, altre volte gli esami possono dare un risultato positivo risultano positivi anche se il soggetto non sta in realtà assumendo sostanze illecite (risultato falso-positivo).

 

  • 4. in ogni caso per valutare lo stato di alterazione psicofisica è sempre necessario procedere ad esame obiettivo sulle condizioni del fermato per valutare se vi siano degli elementi sintomatici (difficoltà nell’eloquio, scarsità di concentrazione, occhi rossi, allucinazioni, difficoltà alla deambulazione e così via).

L’esame clinico nella valutazione dello stato di alterazione

Per poter valutare i risultati ottenuti non è quindi necessario solo considerare la parte analitica, ma anche effettuare un esame clinico – un esame obiettivo – in cui vengano registrati gli effetti che i cannabinoidi producono.

Per esempio, quando vi è stata assuzione di cannabioidi si riscontrano dei sintomi tipici, quali alterazione dello stato di coscienza, mancata coordinazione verbale, concettuale e motoria, e dispercezione, quindi la possibilità dell’insorgenza anche di alcune allucinazioni, mentre un sintomo prettamente fisico riguarda la pupilla, che aumenta il suo diametro, la cosiddetta “condizione di midriasi”.

Questi sintomi sono di prassi rilevati in accesso al Pronto Soccorso quando il sanitario è chiamato a fare un esame obiettivo, anche questa analisi è richiesto che vanga riportata all’interno della cartella clinica dell’indagato sottoposto ad esame.

 

Cosa dice la legge sul prelievo ematico e sugli esami ematochimici?

L’accertamento dello stato di ebbrezza o alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti costituiscono atti di polizia giudiziaria urgenti ed indifferibili, disciplinati ai sensi dell’articolo 354 del codice di procedura penale, ai quali il difensore può assistere senza che egli abbia però il diritto di essere previamente avvisato.

La polizia giudiziaria ha però l’obbligo, prima di procedere all’accertamento, di avvisare l’interessato della facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia. L’omesso avviso rappresenta una nullità dell’atto che può essere eccepita dal difensore sino alla sentenza conclusiva del grado.