Genitori Separati e Coronavirus, come vedere i figli

Genitori Separati e Coronavirus, come vedere i figli

31 Mar 2020

In un momento così critico e delicato, i genitori separati o divorziati con figli devono appellarsi ancora più al buon senso, ed alla volontà di mediare fra le esigenze dell’uno o dell’altra, e le necessarie esigenze di sicurezza e salute.

Se sei un genitore separato o divorziato, a fronte delle misure emergenziali per il Coronavirus adottate dal Governo, saprai che puoi esercitare tuo diritto di visita verso i figli non conviventi che vivono nella stessa città previa compilazione dell’apposita autocertificazione, e qualora ovviamente non sussistano ostacoli dal punto di vista delle tue e loro condizioni di salute.

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L’esercizio del diritto di visita del genitore non collocatario, infatti, può essere considerato come una “situazione di necessità” e per lo spostamento in città, con opportuna autocertificazione, non è necessario portare con sé il provvedimento del Tribunale che stabilisce le modalità di esercizio del diritto di visita. Ciononostante, si raccomanda di valutare se non sia più opportuno rimandare le visite e gli spostamenti in queste settimane. E, qualora vi sia disaccordo con l’altro genitore circa il prosieguo delle visite, potrebbe essere utile mediare e proporre, per esempio, un piano di recupero dei giorni perduti.

Nel caso in cui non abitiate nella stessa città, al momento, è purtroppo consigliabile avvalersi della tecnologia e quindi accontentarsi per il momento di visite… digitali.

 

1.Posso recuperare il tempo perso con mio figlio a causa situazione d’emergenza?

Purtroppo, ad oggi, non esiste ancora una regola certa e una modalità secondo la quale questo tempo “perduto” possa essere recuperato. Tuttavia, quando l’emergenza si sarà conclusa potrai chiedere all’altro genitore un programma per recuperare tutti i giorni persi, per esempio aggiungendo qualche giorno in più alle prossime vacanze, oppure prolungando i pernottamenti a margine del fine settimana. Ancora una volta, gioca un ruolo fondamentale il buon senso, tenendo presente che il principio di bigenitorialità è posto anzitutto nell’interesse del minore.

2. Genitori Separati, alternative al rimandare le visite?

Certo, si può seguire l’ordinario piano di regolamentazione del diritto di visita, ma le norme sul contenimento dell’emergenza, lo sconsiglierebbero. Una terza soluzione quindi potrebbe essere la seguente. In accordo con l’altro genitore, i bambini potrebbero trascorrere metà del tempo con un genitore e metà con l’altro. Rimane difficile da attuare non essendo ancora certo l’andamento dell’epidemia. È necessario ancora una volta utilizzare il buon senso e adottare tutte le precauzioni necessarie per non mettere a rischio la salute dei vostri figli. In questo modo i bambini potranno vivere la situazione attuale con l’appoggio e il sostegno di entrambi i genitori.

3. Se l’altro genitore fosse contagiato da Coronavirus o fosse stato a contatto con persone contagiate?

In tal caso, potrai chiedere che i figli postpongano il tempo da spendere con l’altro genitore, eccetto questi possa provare di essersi sottoposto al test per il rilevamento del coronavirus e sia risultato negativo. Si rammenti, inoltre, che se un genitore teme di essere stato contagiato e non lo comunica all’altro, va incontro a un duplice rischio: provvedimenti sul piano della responsabilità genitoriale ed eventuali risarcimenti dei danni.

4. Il genitore collocatario può trasferirsi temporaneamente col minore?

L’11 marzo 2020 un Giudice del Tribunale di Milano si è pronunciato su un caso in cui l’ex moglie si era trasferita provvisoriamente in altra regione pregiudicando, quindi, il diritto di visita all’altro genitore, non collocatario. Nel proprio provvedimento il Tribunale ha ribadito che la donna dovesse attenersi alle prescrizioni del verbale di separazione consensuale, rammentando come né il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020 né quello del 9 marzo 2020 vietassero o limitassero in alcun modo il diritto di visita del genitore non collocatario, ma anzi, ne permettessero l’esercizio in quanto “ragioni di famiglia”. Pertanto, l’arbitraria decisione della madre di trasferirsi col minore avrebbe inciso negativamente sui diritti paterni, senza alcun presupposto giuridico eccezionale, comprimendone il diritto di visita.

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