I maltrattamenti nei confronti dei figli
09 Set 2022
In questo articolo vedremo le differenze fra il reato di maltrattamento in famiglia, di cui all’art. 572 c.p., e quello di abuso degli strumenti di correzione, di cui all’art. 571 c.p.
Capita purtroppo spesso di sentire di coniugi (sia uomini che donne) e figli abusati da un parente o genitore maltrattante.
I maltrattamenti nei confronti dei figli possono integrare il reato di maltrattamenti in famiglia, oppure quello di abuso dei mezzi di correzione.
In questo articolo cercheremo di capire l’abuso integra il reato di maltrattamenti in famiglia, e quando quello di cui all’art. 571 c.p. dell’abuso dei mezzi di correzione.
Il reato di maltrattamenti in famiglia
Questo reato richiede ai fini della propria configurabilità il compimento di atti che non siano sporadica manifestazione di un atteggiamento di contingente aggressività, occorrendo, invece, una persistente azione idonea a ledere la personalità della vittima in modo abituale. La norma in esame reprime infatti le condotte degradanti, fisicamente e psicologicamente perpetrate nei confronti di un familiare.
L’abuso dei mezzi di correzione
Il reato di cui all’art. 571 c.p., invece, ha un dolo completamente diverso, in quanto il genitore non intende ledere la personalità della vittima in modo abituale, ma cerca di esercitare i propri doveri educativi e disciplinari, ma con mezzi sproporzionati rispetto alla gravità del comportamento deviante o errato del figlio, senza che ciò tuttavia sfoci in trattamenti afflittivi della personalità del figlio in modo abituale.
Pertanto è diverso l’animus dell’agente. Da un lato, quello di violare il minore, dall’altro invece un intento di correzione, seppur sproporzionato.