Manovra economica: per i cittadini nuovo aumento dei costi d’accesso alla giustizia.

Manovra economica: per i cittadini nuovo aumento dei costi d’accesso alla giustizia.

11 Lug 2011

Nel solco di un errato e confuso tentativo di finanziare la Giustizia e di alleggerire il carico dei Tribunali, il Governo ha adottato l’ennesimo provvedimento lesivo del diritto di accesso alla Giustizia, garantito dall’art 24 della Costituzione.

Infatti il decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6 luglio, con entrata in vigore il 6 luglio stesso, ha previsto (art. 37) diverse modifiche alle norme in materia di contributo unificato.

Il risultato è un aumento dei costi imposti al cittadino per domandare l’intervento dell’autorità giudiziaria, e non solo: in materie per le quali non era necessario corrispondere il contributo unificato per le spese di giustizia (per le controversie in materia tributaria e per le controversie di previdenza ed assistenza obbligatorie, nonché per quelle individuali di lavoro o concernenti rapporti di pubblico impiego) è adesso necessario pagare per iscrivere la causa.

Come sottolineato dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Paolo Giuggioli, “Nella manovra economica approvata sono stati inseriti anche interventi volti – nell’intenzione del Governo – a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e la celere definizione delle controversie (titolo dell’art. 37 del D.L. 98/2011). Essi si risolvono, tuttavia, nell’ennesima limitazione del diritto d’accesso alla Giustizia, attuata, in questo caso, mediante l’incremento degli importi del contributo unificato e l’ampliamento del numero dei procedimenti ai quali il contributo viene applicato”.

Non può tacersi, parlando di interventi quantomeno inappropriati del Governo in materia di Giustizia, che la mediazione civile obbligatoria, introdotta il 20 marzo 2011, si sta rivelando fallimentare, con solo il 20% di accordi trovati in sede di mediazione.

A farne le spese i cittadini, che in attesa di una Giustizia celere ed accessibile vedono moltiplicarsi i costi imposti dallo Stato e le formalità preliminari.