Separazioni, divorzi e Coronavirus

Separazioni, divorzi e Coronavirus

30 Gen 2021

Pandemia e famiglia

Gli avvocati Americani dello studio legale Stewarts hanno descritto la pandemia come “la tempesta perfetta” per le coppie: il lockdown ha agito da catalizzatore per rotture e separazioni. In altre parole, le ragioni per cui le persone si lasciano non sono cambiate, ma i lockdown le hanno accelerate.

Un dato significativo è l’aumento del numero di donne che chiedono il divorzio, con il 76% dei nuovi casi provenienti da clienti di sesso femminile, rispetto al 60% di un anno fa. Un dato che, sempre secondo la ricostruzione degli esperti inglesi, sarebbe collegato al fatto che il lockdown ha moltiplicato, invece di dividere, il carico dei pesi familiari sulle sole spalle delle donne.

Strade alternative a separazione e divorzio
Quando la famiglia entra in crisi, non per forza si deve arrivare alla rottura.
Se il problema non è il sentimento, ma la ripartizione sbilanciata del carico di gestione familiare, è sicuramente possibile porre rimedio alla situazione.
Spesso aiuta la terapia di coppia, che dopo attenta osservazione permetterà alle parti di fissare degli obiettivi comuni e lavorare per raggiungerli.

Anche il coaching può essere d’aiuto (e per questo, la nostra partner Clorofilla Coaching può certamente venire in soccorso!)

Ma se nessuna risorsa, esterna o interna alla coppia, sembra essere sufficiente per risolvere il problema…

E’ possibile arrivare alla SEPARAZIONE

(NB: la separazione è un istituto che si applica solo alle coppie sposate).
  • Esistono due tipologie diverse di separazione: quella consensuale e quella giudiziale, le quali si distinguono per il fatto che la prima presuppone che vi sia un accordo tra le parti, mentre la seconda presuppone una situazione di conflitto insanabile (almeno nei primi stadi del procedimento davanti all’autorità giudiziaria) tra le parti.
  • La separazione può essere chiesta da uno o da entrambi i coniugi (e non è come nei film americani che uno dei due può decidere di “non concederla”!)
  • Dal 2015 è possibile separarsi senza ricorrere al Giudice Ordinario, con l’assistenza di un avvocato innanzi al PM (attraverso la c.d. negoziazione assistita) oppure davanti all’ufficiale dello stato civile. Ma solo se vi è un accordo fra i coniugi.

 

Cosa regola la separazione?

  • Lo status dei coniugi,
  • gli aspetti economici della cessazione dell’unione coniugale (beni in comproprietà, casa coniugale, mantenimento al coniuge)
  • le disposizioni sui figli (il loro affidamento e relativo mantenimento)
  • L’accordo non è completamente esente da una fase giudiziale.

 

Un istituto innovativo: la mediazione familiare

La mediazione familiare è un percorso per la riorganizzazione delle relazioni familiari in vista o in seguito alla separazione, al divorzio o alla rottura della coppia a qualsiasi titolo costituita (per esempio le coppie di fatto, o le unioni civili).L’obiettivo perseguito è quello di facilitare il dialogo nella coppia in crisi, promuovendo l’ascolto reciproco, cercando il raggiungimento di accordi negoziati, in relazione soprattutto ai propri figli e nel rispetto del mantenimento della comune responsabilità genitoriale.
Purtroppo ad oggi il ricorso alla mediazione familiare è di scarsa applicazione, anche in ragione delle tempistiche e dei costi che richiede.Quindi, la funzione del mediatore è sostituita talvolta addirittura dagli avvocati, che se hanno l’obiettivo di fare il meglio per il proprio assistito, sicuramente cercheranno una composizione bonaria di qualsivoglia problema, aiutando i propri clienti a trovare le risorse per ricomporre gli equilibri familiari anche durante una separazione!