Tecnologia e mondo del lavoro

Tecnologia e mondo del lavoro

27 Mar 2021

La tecnologia ha profondamente mutato il mondo del lavoro.

Come è cambiato il modo di lavorare?

La trasformazione tecnologica dell’ultimo ventennio ha reso il web, la comunicazione digitale ed il commercio online gli strumenti principali della comunicazione e crescita delle imprese.

Se da un lato i processi lavorativi sono agevolati dall’utilizzo della tecnologia, dall’altro devono essere più controllati affinché non sconfinino in comportamenti pericolosi o illeciti.

Questo significa dal punto di vista legale non solo la necessità di strumenti orientati alla repressione degli illeciti, ma anche la necessità di tutela preventiva.

Tanto l’imprenditore quanto i suoi dipendenti ed anche il cliente/utilizzatore del bene o servizio offerti, dovranno essere educati alla prevenzione di comportamenti potenzialmente scorretti.

Gli imprenditori di oggi non essendo dei “nativi digitali”, sebbene comprendano dall’esterno il grande potenziale della tecnologia, non riescono però ancora ad appurare che ci sono regole diverse rispetto al mondo non virtuale soprattutto rispetto alla tutela dei dati, contrattualistica e agli accessi al sistema informatico.

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Tecnologia e società

Il cambiamento tecnologico non è neutrale negli effetti che può avere sui rapporti sociali, culturali ed economici. L’avvento dalla tecnologia ha prodotto cambiamenti sulla quantità e nella qualità dell’occupazione nel mondo del lavoro.

Cambiamenti che devono essere studiati e compresi affinchè sia possibile sfruttarne a pieno le potenzialità tecniche minimizzando il rischio di disoccupazione e di frammentazione del lavoro.

L’innovazione tecnologica ha infatti tra i suoi effetti la creazione, ma anche la distruzione di posti di lavoro.

 

Gestione del lavoro alla luce dell’avvento della tecnologia

Il “Jobs Act” ha dettato nuove regole per le modalità non tradizionali di esecuzione della prestazione lavorativa. La digitalizzazione ha infatti creato un ambiente favorevole al lavoro da remoto. Tale possibilità, oltre a rispondere a nuove esigenze “generazionali” di autonomia, consente una conciliazione vita/lavoro potenzialmente più fluida, soddisfacente ed efficace.

Bisogna però tenere conto anche dei rischi a cui può esporre questo metodo di lavoro.

Forme “non standard” di lavoro , quali ad esempio il crow-employmet, il lavoro condiviso e il lavoro a progetto, comportano il rischio di replicare situazioni di possibile sfruttamento già sperimentate in passato.

Proprio per questi motivi sarà necessario uno sforzo di approfondimento da parte sia da parte del datore di lavoro e sia da parte dei lavoratori.

Il rischio che si corre è che vengano escluse le tutele previdenziali e di welfare gruppi di lavoratori giovani. Sarà quindi necessario sviluppare una cultura tecnologica in modo da poterne governare efficacemente i possibili effetti, anche positivi, sul mondo del lavoro.

Fondamentale è anche il ruolo della contrattazione, in quanto cerniera in grado di congiungere in i bisogni e le aspettative dei lavoratori con le nuove esigenze produttive.

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Mondo del lavoro e ricambio generazionale

L’innovazione tecnologica ha portato ad uno scontro tra insider, che sanno come competere in un mercato sempre più digitale e globalizzato, e outsider, che invece hanno maggiori difficoltà ma si muovo nel mondo del lavoro da più tempo.

La digitalizzazione del lavoro ha creato la necessità di nuove figure professionali, nuove modalità di esercizio dell’attività professionale e produce nuove opportunità di creazione d’impresa.

L’evoluzione delle tecnologie digitali rende necessario ed urgente adeguare il sistema educativo verso una concezione di formazione che si adatti alle mutevoli esigenze del mercato.

E’ necessario istruire all’uso delle tecnologie e formare persone sia per acquisire skills specifiche sia per sviluppare una mentalità flessibile, agile e innovativa, che metta il lavoratore in condizione di adattarsi ai cambiamenti del mercato.

 

Tecnologia e lavoro: luci e ombre

La tecnologia ha un duplice aspetto: positivo e negativo. Le norme infatti esistono ma l’imprenditore tenderà a violarle se non ha cultura del rispetto della normativa.

Un dato curioso riguarda lo smart working ed è quello dell’utilizzo della tecnologia per controllare il dipendente. In Italia esiste infatti una normativa specifica sul controllo del dipendente in smart working.

Il datore di lavoro nell’attivazione dello smartworking, in ogni caso non potrà farne un uso eccessivamente controllante.

Per approfondire l’argomento si veda Controlli a distanza del datore di lavoro

 

Tecnologia e reputazione

Che la tecnologia abbia impattato in modo notevole sul mondo del lavoro, è evidente.

Esistono però, oltre agli aspetti positivi, anche tutti i risvolti collegati all’utilizzo delle moderne tecnologie.

In particolare i problemi maggiori si riscontrano nell’utilizzo dei social network, i quali hanno indubbiamente rivoluzionato la comunicazione e l’interazione delle persone.

Nella piazza virtuale di FB, Twitter, Youtube, TikTok, la perdita della privacy e della riservatezza è fatto noto: milioni di persone hanno trasferito su piattaforme digitali la propria proiezione sociale, senza avere precisa consapevolezza delle possibili conseguenze giuridiche.

Questo per un’azienda questo si riflette indissolubilmente sul branding e sulla sua percezione da parte dei (possibili) clienti. Oggi si parla di reputazione online.

E’ quindi necessario anzitutto operare in ottica prevenzione di comportamenti scorretti, tanto a livello di business, quanto personale, e poi andare ad identificane le tutele.